sabato 13 agosto 2011

ANTONIO MENEGHETTI: MA CHE DEMONIO DENTRO DI TE?! SOLO OSSESSIONI MENTALI

Nel romanzo di Raymond Radiguet 'Il diavolo in corpo', quando il protagonista, quindicenne, sicuro della sua espulsione dal collegio (com'è esattamente avvenuto per l'autore) si presenta al padre reoconfesso delle proprie negligenze e delle proprie dissolutezze, il padre gli risponde:"T'ho sempre lasciato agire come volevi: continua. Senza dubbio farai in modo che non abbia a pentirmi di ciò". Era il 1920: quanti figli del sessantotto hanno ricevuto questa educazione? Ispirato da questa visione, anche il regista italiano Marco Bellocchio, nel 1986, ha trasposto in versione filmica il romanzo scritto in Francia quasi settant'anni prima, tentando di attualizzare la storia contestualizzandola tra i vizi privati e le schizofrenie senza tempo che hanno caratterizzato nel nostro Paese anche gli anni di piombo. Nella versione-Bellocchio, la protagonista è promessa sposa proprio di quel militante che è accusato di averle uccide il padre. Ma è con uno studente molto più giovane di lei, insieme al quale assiste al relativo processo, che si abbandonerà alla passione più sfrenata, dopo aver assistito entrambi ai tentativi di suicidio di una ragazza, palesemente pazza, che minaccia di gettarsi dal tetto di un palazzo... Altro che demonio dentro di te...! Alla luce della cinelogia - strumento di analisi messo a punto da Antonio Meneghetti fondatore dell'Ontopsicologia - in questo film si evidenzia una catena continua di schizofrenia, alienità e ossessioni mentali. Mostro e demonio non ce ne sono. Solo tanta malattia mascherata ad arte.