mercoledì 18 marzo 2009

Il progetto uomo: l’ordine della natura

La domanda è: se noi siamo formati da milioni di miliardi di cellule che si muovono in base a quest’ordine, possiamo pensare di essere creature prive di senso e in balia solo del caos e di un assurdo caso, come miliardi di personaggi in cerca d’autore?

Come la natura specifica il profilo di ogni singola cellula all’interno di una precisa intelligenza, così essa prevede anche per noi esseri umani un progetto. All’interno di questo generale “progetto uomo”, ognuno di noi ha un proprio specifico e individuale progetto di crescita e sviluppo, con un preciso mandato. Cioè in ogni individuo la natura prevede un certo ordine particolare, che è uno degli infiniti modi in cui la natura può sagomare l’ordine più generale che le è proprio: in sostanza, fra noi e la natura intercorre lo stesso rapporto che c’è fra un contenitore d’acqua e la vastità del mare.

Ma allora ci troviamo a cadere in una forma determinismo in cui il libero arbitrio dell’uomo ha valore pari a zero? Se c’è già un progetto con uno scopo, cosa succede alla nostra possibilità di scelta volontaria?

Il fatto è che questo ordine non si può scegliere e non si può cambiare, si può solo conoscere, rispettare e realizzare, ovviamente se si vuole una vita di gioia e di soddisfazioni. Si può scegliere di andare contro quest’ordine e contro le regole che ne derivano, ma da qui nasce la sofferenza, il dolore e quella che agli occhi di chi ignora è “sfortuna” o assurdo. Tuttavia, esiste un livello dove ognuno è assolutamente libero di essere creativo: la nostra libertà è nel modo in cui scegliamo di realizzare quest’ordine. La natura ci convoca a giocare nella vita secondo delle regole universali, che sono le stesse condivise da tutti. Ma poi ognuno è chiamato a giocare il suo ruolo: il portiere, il centrocampista, l’attaccante, non fanno altro che interpretare il gioco dal punto di vista del loro specifico ruolo, ma per ognuno di loro ci sono infiniti modi di giocare quel ruolo da “fantasista”!

Questo progetto è un principio che ci chiama ad essere in quel modo e non in un altro: ad un seme di quercia non possiamo chiedere di produrci delle mele perché non è ciò che rientra nel suo progetto di natura! Potremmo utilizzare tutti i migliori fertilizzanti che vogliamo ed avere tutte le più attente cure per questo germoglio, ma la natura è chiara: dalla quercia niente mele…e anzi, forse quei fertilizzanti potrebbero anche esserle letali!

per approfondimenti leggi: "il progetto uomo" di Antonio Meneghetti colui che ha teorizzato l'Ontopsicologia.