venerdì 12 giugno 2009

l’uomo sulla via dell’autorealizzazione

Ecco che, dopo aver svelato le dinamiche attive nell’uomo “normale” dei comportamentisti, l’Ontopsicologia approda alla visione dell’uomo delineata da Jung e sviluppata dagli psicologi umanisti. Come l’uomo di Jung e quello degli psicologi umanisti, l’uomo dell’Ontopsicologia tende per natura all’autorealizzazione. Ma la tensione esistenziale dell’uomo dell’Ontopsicologia ha qualcosa di più rispetto a quello della visione umanistica. Si tratta di un uomo protagonista responsabile, capace di attuazione personale nell’essere.
Ciò che dell'inconscio interessa di più all'Ontopsicologia non è il Sé, ma l’In Sé ontico, un Sé più radicale che coincide con la natura umana connaturata nel soggetto. Un Sé le cui dinamiche vengono illustrate in modo scientifico: con fenomenologia sperimentale e astrazione teorica. E l’autorealizzazione viene intesa come attuazione del progetto di natura. La strada all’autorealizzazione non è un percorso a tappe che si delinea lungo l’intera vita, ma la realizzazione è fatta di scelte che in ogni momento e in ogni situazione rispondono all’alternativa tra crescita e regressione. Ogni momento, ogni essere umano è chiamato a realizzarsi completamente mettendo in atto la soluzione ottimale nel qui e adesso della situazione in cui si trova.