lunedì 26 luglio 2010

Ontopsicologia: scienza universale

Nel 1992, dopo la I Jornada Internacional de Ontopsicologia presso l’Università San Martin de
Porres (Lima, Perù), Meneghetti in Brasile, nello Stato di Rio Grande do Sul, tiene un ciclo di conferenze patrocinate da diverse università: Università Federale del Rio Grande do Sul, Pontificia Università Cattolica del Rio Grande do Sul, Università di Valle do Rio Sinos. A maggio si reca a Riga (Lettonia), all’Istituto Internazionale di Psicologia Pratica. A giugno è in Uzbekistan per un ciclo di conferenze all’Università Statale di Fergana.
In un’intervista gli viene chiesto: “Come è possibile l’applicazione della metodologia ontopsicologica in situazioni e culture così eterogenee: dalla Cina al Giappone, all’America Latina, etc.?” “Rispondo con un esempio. Durante una delle lezioni svolte in Uzbekistan, alla presenza dei decani e di un ristretto gruppo di studenti, ho chiesto ad un volontario di raccontare un sogno recente, che avrei interpretato pur non conoscendo il soggetto né l’entourage culturale in cui questi vive. L’esperimento è riuscito in pieno, nel senso che in dettaglio minuzioso ho applicato le regole fondamentali della interpretazione dei sogni secondo la metodologia ontopsicologica – regole che sono sintetizzate nel piccolo volume “Prontuario onirico” – e la corrispondenza tra la simbologia onirica esposta e l’interpretazione circoscritta e dettagliata fatta da me è stata pienamente confermata dalla studentessa che aveva raccontato il sogno: corrispondeva “quella famiglia”, “quella nonna”, quello stile di vita, etc. Questo perché, anche se l’Ontopsicologia è nata in Italia, trattandosi di una scienza, la sua chiave di lettura è universale e valida in qualsiasi contesto essa venga applicata”.