mercoledì 6 ottobre 2010

La vita come autoctisi storica

Secondo la scienza ontopsicologica, ciascun umano specificato è, allo stesso tempo, progetto e
progettante, forma e formalizzante. Ciascun uomo reca dentro di sé, sin dalla nascita, un progetto
esistenziale. Questo progetto è virtualità, ossia possibilità di essere secondo una forma che è già
in prospettiva, che ha già dei parametri ben precisi, ma che per diventare reale ha la necessità di
farsi storia in un certo tempo e in un certo luogo. Questo significa che l’uomo è una immagine, una parola che ha bisogno di essere incarnata nella storia. Ciò significa anche che, seppure una parte del progetto (quella essenziale) è inderogabile, vi è un’altra parte del progetto, quella che necessita del concorso di altre cause, che è lasciata alla libera costruzione individuale, e quindi alla possibilità per l’uomo di fare autocreazione, autoposizionamento storico (autoctisi storica in ontopsicologia).
Si tratta, in sostanza di dare attuazione a quel nucleo progettuale originario secondo le particolari
coordinate di tempo e di spazio del proprio vivere quotidiano. Soltanto in quest’ottica può dirsi che homo faber fortunae suae.

lunedì 26 luglio 2010

Ontopsicologia: scienza universale

Nel 1992, dopo la I Jornada Internacional de Ontopsicologia presso l’Università San Martin de
Porres (Lima, Perù), Meneghetti in Brasile, nello Stato di Rio Grande do Sul, tiene un ciclo di conferenze patrocinate da diverse università: Università Federale del Rio Grande do Sul, Pontificia Università Cattolica del Rio Grande do Sul, Università di Valle do Rio Sinos. A maggio si reca a Riga (Lettonia), all’Istituto Internazionale di Psicologia Pratica. A giugno è in Uzbekistan per un ciclo di conferenze all’Università Statale di Fergana.
In un’intervista gli viene chiesto: “Come è possibile l’applicazione della metodologia ontopsicologica in situazioni e culture così eterogenee: dalla Cina al Giappone, all’America Latina, etc.?” “Rispondo con un esempio. Durante una delle lezioni svolte in Uzbekistan, alla presenza dei decani e di un ristretto gruppo di studenti, ho chiesto ad un volontario di raccontare un sogno recente, che avrei interpretato pur non conoscendo il soggetto né l’entourage culturale in cui questi vive. L’esperimento è riuscito in pieno, nel senso che in dettaglio minuzioso ho applicato le regole fondamentali della interpretazione dei sogni secondo la metodologia ontopsicologica – regole che sono sintetizzate nel piccolo volume “Prontuario onirico” – e la corrispondenza tra la simbologia onirica esposta e l’interpretazione circoscritta e dettagliata fatta da me è stata pienamente confermata dalla studentessa che aveva raccontato il sogno: corrispondeva “quella famiglia”, “quella nonna”, quello stile di vita, etc. Questo perché, anche se l’Ontopsicologia è nata in Italia, trattandosi di una scienza, la sua chiave di lettura è universale e valida in qualsiasi contesto essa venga applicata”.

giovedì 24 giugno 2010

Cuba e Ontopsicologia

Nel 1984, l’Ontopsicologia è presente al XXIII International Congress of Psychology ad
Acapulco (Mexico). In questa occasione il Presidente della psicologia scientifica in URSS,
prof. B. Lomov, uno scienziato teso allo studio dei rapporti tra immagine e dinamica, si
mostra interessatissimo al concetto di campo semantico secondo l’intendimento della scuola
ontopsicologica (cfr. il testo “Campo semantico”).
In questa occasione, l’Ontopsicologia viene formalmente invitata nello stato di Cuba (4/
7 dicembre 1984) per parlare dell’“Ontopsicologia: una scienza d’avanguardia al servizio del
popolo” e “Una proposta alternativa all’ospedale psichiatrico: il residence ontopsicologico”.
Nel corso di tali conferenze, il direttore del Transnational Family Research Institute di
Washington, Prof. H.P. David, e l’incaricata ufficiale del Dipartimento Psichiatrico di Salute
Mentale dello Stato di California, Dott.ssa E. Pollach, convenzionano trattative per recarsi in Italia ed approfondire l’Ontopsicologia. Allo stesso tempo, il Presidente della Società Interamericana di Psicologia, Dott.ssa Isabel Reyes Lagunas de Carrillo, si preoccupa del come pubblicizzare la ricerca ontopsicologica presso gli “addetti ai lavori” nel Sud America. Inoltre, il presidente della Società Cubana di Psicologia della Salute e direttore dell’Ospedale psichiatrico di Habana, proprio per approfondire i metodi operativi della scuola ontopsicologica, manifesta l’interesse ad intervenire personalmente con una propria équipe ad un prossimo Congresso Internazionale di Ontopsicologia.

venerdì 21 maggio 2010

Modello psicoterapeutico ontopsicologico

Secondo la scienza ontopsicologica, la psicoterapia non si rivolge esclusivamente al malato, ma anche ai cosiddetti uomini “sani”, ed è un passaggio obbligato – un dovere – soprattutto per quegli uomini sani che vogliano, con la loro professione, farsi attivatori di valori sociali per l’umano. Ciò in quanto la psicoterapia, condotta con gli strumenti, il metodo ed il criterio propri del modello ontopsicologico, consente all’essere umano di recuperare il proprio Io vero, originario ed autentico, l’unico che garantisce all’operatore sociale (filosofo, critico, pedagogo, legislatore, etc.) di ricercare e di applicare ciò che è giusto e non di eseguire – inconsapevolmente – il copione, lo stereotipo che ha introiettato sin dall’infanzia sulla base di una costruzione operata da altri. Colui che voglia farsi funzione per il sociale, infatti, ha una doppia responsabilità: verso se stesso e verso il collettivo. Pertanto, è necessario che divenga pienamente conscio a se stesso, per evitare che quel quantico di energia che agisce a sua insaputa (pulsione rimossa) possa amplificare il male sociale e, conseguentemente, pregiudicare il benessere collettivo.

mercoledì 21 aprile 2010

Psicosomatica: passaggi fondamentali

Numerosi studi hanno permesso di riconoscere i percorsi della reattività emozionale e le sue connessioni con la periferia dell’organismo. Aree della neocorteccia, ma soprattutto la parte più antica del cervello denominata sistema limbico, il cervello viscerale secondo McLean, le connessioni tra tale sistema e l’ipotalamo e tra ipotalamo e ghiandola ipofisaria rappresentano a livello centrale le principali sedi e vie che permettono il passaggio tra emozione e modificazioni somatiche.

Inoltre, secondo le ricerche di MD Gershon la quantità di messaggi (sia esterni che interni) che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% dello scambio totale e per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci.

La sostanza di tutto questo, secondo la conoscenza interdisciplinare dell’ontopsicologia è che bisogna arrivare all’Io pensante o Psiche. Il soggetto subisce una informazione esterna – che da lui/lei viene vissuta come un fatto traumatico, scioccante, contraddittorio, emotivamente insopportabile, doloroso – la quale attiva, cioè fa motivazione (= agire energia su uno scopo). A. Meneghetti spiega che l’ego(cettività) toccato dalla informazione traumatica semantizza, informa i tre sistemi interattivi nervoso, endocrino e immunitario (neurotrasmettitori, ormoni, linfochine, neuropeptidi, neuroni specchio). Nello schema cosciente, il soggetto conserva precisa la memoria del fatto traumatico e la convive con intensa emozionalità lirica e tragica. Ma non sa che quella memoria scrive anche somaticamente in qualche pagina del proprio organismo.

mercoledì 17 marzo 2010

La dinamica di natura dell’uomo in Ontopsicologia: la salute per la creatività

La scienza Ontopsicologica è in grado di chiarificare che nell’uomo si possono verificare due diverse dinamiche: una prevista dalla logica della natura e l’altra legata agli effetti distorcenti del super-io. Secondo la dinamica della vita, l’In Sé ontico del soggetto e il suo Io logico-storico sono in continua e costante relazione di sintonia. In parole semplici, il nostro In Sé ontico è l’intelligenza dell’istinto che indica quello che vuole: dà la rotta – come una vera e propria bussola – ed è poi l’Io logico storico che, in ogni momento storico, acquisisce e organizza i mezzi per dare forma e realizzazione concreta a queste indicazioni.

L’In Sé definisce cosa fare, l’Io logico storico trova il modo per farlo nella storia. Ecco perché, nel previsto originario della natura, l’Io logico storico è capace di quella fluidità che gli consente di reinventarsi costantemente, per poter sempre dare voce a questa spinta dell’In sé: quindi cambia i propri modi e non conosce fissazione e ripetizione. Quando si realizza questa dinamica, si raggiunge la salute per la creatività.

giovedì 18 febbraio 2010

Ontopsicologia

Ontopsicologia significa: la psicologia dell’essere nell’uomo. Cioè qual è il modo di adattamento e di individuazione dell’essere nel tipo di esistenza uomo.

Dal greco ων οντος = essente; ψυχη = anima, mente; λογος = studio, discorso, pensiero.

L’Ontopsicologia è una corrente moderna che risulta dal progresso continuo raggiunto dalla psicologia del profondo chiamata psicanalisi.

La psicologia come forma di sapere c’è sempre stata ed ha fatto sempre parte della filosofia teoretica e della filosofia morale. Da un secolo a questa parte, in particolare da Sigmund Freud, si è differenziata dalla filosofia divenendo una disciplina sul modello medico. Successivamente altri ricercatori hanno ampliato ed abbandonato la psicanalisi ortodossa, per creare di fatto vari modelli di indagine.

L’Ontopsicologia, raccoglie quanto di meglio esiste nelle altre scuole e vi aggiunge un criterio che, praticamente, in mano ad un vero esperto, è metodologicamente esatto.

L’Ontopsicologia, partita dalla casistica clinica, dopo aver compreso e curato nevrosi e schizofrenia e risolto estremi psicosomatici, scopre nel fondo di ogni uomo un nucleo energetico con propria intelligenza dalla quale si articola qualsiasi accadimento del soggetto, psichico e fisico.

martedì 19 gennaio 2010

Coscienza

Sul piano filosofico e psicologico, ritenere che l'essere umano sia in grado di essere egoista non ha fondamento o riscontro nei fatti o nelle analisi svolte.
Esiste un egoismo base della natura fondato sull'identità ontica del soggetto. Tuttavia, se la coscienza dell'individuo monitorizza una situazione con una certa informatica, ma non riflette con esattezza e non ha coincidenza con il realismo di come stanno veramente le cose, è evidente che il soggetto possiede una coscienza deviata dalla propria entità di se stesso, ovvero alienata dalla propria identità di natura.

Approfondimenti su www.ontopsicologia.org