mercoledì 6 ottobre 2010

La vita come autoctisi storica

Secondo la scienza ontopsicologica, ciascun umano specificato è, allo stesso tempo, progetto e
progettante, forma e formalizzante. Ciascun uomo reca dentro di sé, sin dalla nascita, un progetto
esistenziale. Questo progetto è virtualità, ossia possibilità di essere secondo una forma che è già
in prospettiva, che ha già dei parametri ben precisi, ma che per diventare reale ha la necessità di
farsi storia in un certo tempo e in un certo luogo. Questo significa che l’uomo è una immagine, una parola che ha bisogno di essere incarnata nella storia. Ciò significa anche che, seppure una parte del progetto (quella essenziale) è inderogabile, vi è un’altra parte del progetto, quella che necessita del concorso di altre cause, che è lasciata alla libera costruzione individuale, e quindi alla possibilità per l’uomo di fare autocreazione, autoposizionamento storico (autoctisi storica in ontopsicologia).
Si tratta, in sostanza di dare attuazione a quel nucleo progettuale originario secondo le particolari
coordinate di tempo e di spazio del proprio vivere quotidiano. Soltanto in quest’ottica può dirsi che homo faber fortunae suae.